Ho deciso di scrivere questa guida per offrire un supporto concreto non solo ai miei clienti – che già seguiamo e istruiamo con attenzione – ma anche a tutti coloro che hanno un giardino in erba sintetica o stanno pensando di installarlo.
Spesso, dopo la posa, si commettono errori semplici ma fatali, solo perché nessuno spiega chiaramente cosa si può e non si può fare su un prato sintetico.
Questa guida vuole essere un vero manuale di istruzioni d’uso, una cosa che – per quanto assurdo possa sembrare – non esiste in forma ufficiale. E allora iniziamo noi a colmare questo vuoto, offrendo un contributo utile e concreto a chi vuole mantenere il proprio giardino bello, sicuro e duraturo nel tempo.
Per qualsiasi oggetto che compriamo – dal telefono alla lavatrice – ci sono sempre indicazioni precise da parte del produttore.
Nel mondo del prato sintetico, invece, regna una strana leggerezza, frutto di anni di marketing portato avanti da aziende installatrici che, pur di vendere, hanno ripetuto all’infinito lo slogan: “Nessuna manutenzione”.
Ma la realtà è diversa. Se una cosa viene ripetuta per anni, alla fine si trasforma in una convinzione collettiva, anche se è falsa.
E questa convinzione ha portato molte persone a trascurare completamente il proprio prato sintetico, rovinandolo nel giro di poco tempo.
In questo manuale, voglio parlarti con chiarezza – basandomi sulla mia esperienza decennale come installatore e progettista di giardini in erba sintetica di alta qualità – dei due principali modi in cui un prato si rovina:
I danni diretti (causati da comportamenti sbagliati o da prodotti non adatti)
La mancanza di manutenzione minima e regolare
Entrambe queste situazioni possono compromettere seriamente l’estetica e la durata del tuo prato.
Ti guiderò punto per punto per aiutarti a evitarle.
Pochi lo sanno, ma il ferro e l’alluminio sono tra i materiali più pericolosi per l’erba sintetica. I motivi sono due, entrambi molto seri.
Il ferro, se lasciato all’aperto, tende a ossidarsi e perdere ruggine. E quando la ruggine finisce sul prato, il danno è estetico ma anche difficile da risolvere. Le macchie di ruggine, infatti, sono tra le più complicate da rimuovere: servono solventi specifici e in molti casi non vanno via del tutto.
Il secondo problema è ancora più grave: il ferro (così come l’alluminio) raggiunge temperature altissime se esposto al sole. Appoggiato sul prato sintetico, surriscalda e brucia i filamenti, facendo letteralmente sciogliere l’erba.
Capita spesso che un cliente mi chiami dicendo:
“Il giardiniere è venuto a potare la siepe e adesso mi ritrovo un buco nel prato, come se l’erba si fosse ritirata.”
In quasi tutti i casi, la causa è una sola: il giardiniere (o il suo aiutante) ha appoggiato sul prato un attrezzo con il motore caldo o le lame roventi. Basta pochi secondi di contatto perché il prato si danneggi.
Avvisa sempre il giardiniere o chi lavora in giardino: digli chiaramente di non appoggiare strumenti, attrezzi o macchinari sul prato sintetico, soprattutto se sono appena stati usati.
Evita bordure in ferro, corten o alluminio a diretto contatto col prato: col sole diventano roventi e bruciano l’erba lungo i bordi.
Lo stesso vale per oggetti metallici di arredo, fioriere, griglie barbecue, lampade da esterno: se diventano bollenti, non devono toccare il prato.
Sì, nella maggior parte dei casi è possibile fare una toppa localizzata, ma sarà sempre visibile in misura più o meno evidente.
Meglio evitare il problema a monte, piuttosto che cercare di rimediare dopo.
Molti pensano che il barbecue sia innocuo, ma il modello a carbonella è un pericolo reale per il prato sintetico.
Il motivo è semplice: le scintille volano, e anche se non le vedi, finiscono sempre per depositarsi sul prato nelle immediate vicinanze. Basta una grigliata ogni tanto e, col tempo, ti ritroverai con una zona completamente macchiata da micro-rughe e ritiri del filo. L’erba si brucia e si accorcia nei punti colpiti dalle scintille.
Se vuoi mettere un barbecue fisso nel tuo giardino in erba sintetica, non puoi improvvisare:
è obbligatorio realizzare una pavimentazione protettiva, almeno 1,80 x 1,20 metri intorno al barbecue.
Puoi usare piastre autobloccanti, pavimentazione in gres, cemento o qualsiasi altro materiale che isoli termicamente e raccolga le braci o scintille cadute.
Non farlo significa condannare il tuo prato a un danno progressivo e irreversibile.
Pulire il prato è importante. Ma pulirlo nel modo sbagliato è ancora peggio che non farlo.
Molte persone, nel tentativo di “disinfettare” o “deodorare”, usano soluzioni fatte in casa che non sono compatibili con i materiali del prato sintetico:
Candeggina
Aceto bianco
Bicarbonato
Mokina o altri sgrassatori chimici
E, immancabile, il consiglio del cugino su internet
Il prato sintetico è fatto di fibre plastiche e componenti trattati. Sostanze acide, aggressive o troppo alcaline possono:
Disidratare i filamenti
Sbiadirli
Indurirli o renderli fragili
Compromettere il drenaggio e la morbidezza al tatto
Esistono detergenti formulati apposta per il prato sintetico, che non solo lo puliscono in sicurezza, ma lo mantengono elastico e morbido, proprio come uno shampoo alla cheratina fa bene ai capelli.
Usandoli regolarmente, otterrai:
Più pulizia
Nessun rischio di danneggiamento
Un prato più bello e più duraturo
Evita quindi il fai-da-te e scegli solo detergenti testati per erba sintetica.
Una soluzione improvvisata può andar bene una volta, in emergenza, ma non deve mai diventare un’abitudine.
Uno degli errori più comuni – e anche più sottovalutati – riguarda l’uso delle spazzolatrici da neve per la manutenzione dell’erba sintetica.
Queste macchine sono spesso vendute come spazzolatrici per prato sintetico, e in alcuni casi vengono persino usate dagli installatori professionisti in fase di posa. Il motivo? Il concetto è simile: una grande spazzola rotante a setole dure, solitamente nere e in nylon molto resistente.
Usare queste spazzole nella fase iniziale della posa, quando il prato è schiacciato dal rotolo e ha bisogno di essere “snervato”, può avere senso.
Il prato in quel momento è rigido, compatto e va ravvivato per ottenere un aspetto naturale.
Ma usarle per la manutenzione ordinaria mensile è un errore grave.
Le setole di queste macchine sono troppo dure e aggressive: col tempo finiscono per abradere i filamenti, piegarli in modo permanente e, nei casi peggiori, spezzarli.
Il risultato? Un prato che perde densità visiva, uniformità e morbidezza.
Per la manutenzione regolare del prato sintetico serve una spazzola adatta, né troppo morbida (che non serve a nulla), né troppo rigida (che rovina).
L’ideale è usare:
Spazzolatrici per erba sintetica certificate come tali ,noi per il fatto che non esisteva una spazzola in italia che avesse queste qualita l abbiamo progettata e la trovi qui
Una delle domande più frequenti che mi fanno è:
“Posso mettere una piscina sul prato sintetico?”
La risposta è sì, e ci tengo a chiarirlo subito. Anche la preoccupazione per il cloro è, nella maggior parte dei casi, infondata.
Il cloro usato nelle piscine da giardino – specialmente se diluito in modo corretto – non danneggia il prato sintetico. Non è aggressivo al punto da sciogliere o scolorire i filamenti, soprattutto se parliamo di cloro a basso dosaggio usato nelle piscine familiari.
Quello che può realmente causare danni, è il peso mal distribuito. Le piscine, soprattutto quelle con struttura in acciaio o con telaio (come le Bestway), hanno spesso piedini d’appoggio che sostengono tutta la struttura.
Ecco il punto critico: se quei piedini poggiano direttamente sull’erba sintetica, concentrano una pressione eccessiva in pochi centimetri. Il risultato è che il prato:
si deforma
il sottofondo si schiaccia
i fili dell’erba perdono elasticità e memoria
Anche se non si tratta di un danno irreparabile, una volta deformata, l’erba non torna più come prima al 100%.
La soluzione è semplice: sotto ogni piedino della piscina, posiziona una piastra da giardino, una base in legno, un blocco in PVC o qualsiasi superficie che distribuisca uniformemente il peso.
Questo evita punti di pressione localizzati e protegge l’erba in modo efficace.
Un altro nemico silenzioso del prato sintetico sono le sedie con gambe molto sottili, soprattutto quelle in ferro battuto o metallo, come spesso si trovano nei set da pranzo da esterno.
A prima vista sembrano leggere e innocue, ma in realtà scaricano tutto il peso su una superficie minuscola. Il risultato?
I fili dell’erba si comprimono in profondità
Il sottofondo si schiaccia in modo irregolare
A lungo andare, si creano zone deformate e visivamente rovinate
Sedie in ferro battuto con gambe strette e appuntite
Mobili da pranzo tradizionali non pensati per essere usati su prato sintetico
Tavoli con piedi metallici affilati o non dotati di base larga
Per mantenere il prato in buone condizioni, è meglio scegliere:
Sedie in rattan, plastica o resina, più leggere e con base più ampia
Mobili da giardino con piedi larghi e stabili
Un danno poco conosciuto ma molto concreto per il prato sintetico è causato dalla riflessione della luce solare su superfici metalliche.
Specchi, cancelli in acciaio, pannelli lucidi o facciate in vetro possono riflettere la luce concentrandola in un solo punto del giardino, proprio come una lente.
Se la luce riflessa colpisce ogni giorno lo stesso punto del prato, in poco tempo inizierai a notare:
filamenti sciolti o fusi
zone ritirate o scolorite
un’area che si degrada anche se non ci cammini mai sopra
Mi è capitato con un cliente che aveva installato un cancello in acciaio lucido. Dopo poche settimane, una zona precisa del prato ha iniziato a ritirarsi.
Analizzando la situazione, ci siamo accorti che il sole riflesso dal cancello irradiava sempre lo stesso punto.
Abbiamo risolto semplicemente verniciando il cancello con una vernice opaca anti-riflesso. Da lì in poi, nessun problema
Evita di installare superfici riflettenti vicino al prato sintetico
Se hai già specchi, acciaio lucido, vetri o lamiere, valuta:
Una verniciatura opaca
Una pellicola anti-riflesso
Oppure la creazione di un’aiuola nella zona più colpita dalla luce
Anche una piccola modifica può salvare il prato e prevenire danni che si ripeterebbero ogni estate.
Uno dei motivi principali per cui un prato sintetico si rovina non è un errore evidente, ma la semplice mancanza di manutenzione nel tempo.
Molti pensano che l’erba sintetica sia “installi e dimentica”, ma la verità è che, senza piccoli accorgimenti periodici, il prato si degrada, si deforma e perde completamente la sua resa estetica.
Col tempo, soprattutto in zone soggette a piogge abbondanti o su terreni non perfettamente compattati, possono verificarsi dei cedimenti del sottofondo.
Se lasci il prato appoggiato su una buca, una gobba o un affossamento per troppo tempo (oltre 6-12 mesi), la fibra si adatta alla nuova forma e finisce per deformarsi in modo permanente.
✅ Cosa fare:
Appena noti un cedimento, solleva il prato e ripristina la planarità del sottofondo
Usa sabbia stabilizzata o altro materiale idoneo
Evita che il prato resti poggiato su una superficie non uniforme per lunghi periodi
Se il prato è molto calpestato, va spazzolato almeno una volta al mese.
La spazzolatura serve ad aprire i filamenti, rialzarli e impedire che si schiaccino fino a deformarsi o incollarsi tra loro.
Hai mai visto i prati sintetici nei parchi gioco? Filamenti completamente schiacciati, incollati e bruciati dal sole: quello è l’effetto della mancata spazzolatura per anni.
✅ Usa una spazzola a setole medie, mai troppo dure (come spiegato nel capitolo 4).
✅ Spazzola nel senso opposto della posa, per “ravvivare” la fibra.
Detriti organici (foglie, frutti caduti, semi)
Feci animali
Residui di cibo o sporcizia urbana
Se non vengono rimossi, col tempo si decompongono, marciscono e penetrano all’interno del prato, creando:
cattivi odori
macchie
proliferazione di batteri
✅ Utilizza solo detergenti specifici per prato sintetico, come spiegato nel capitolo 3.
✅ Pulisci regolarmente le zone più utilizzate o esposte.
Hai fatto un investimento per avere un giardino sempre verde. Ma come ogni cosa, se lo trascuri, si rovina.
Con una spazzolatura al mese, una pulizia regolare e l’attenzione ai cedimenti, il tuo prato può restare perfetto anche per 15-20 anni.
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