Una delle domande che ci fanno più spesso è: “Ma quanti anni dura davvero un prato sintetico?”
E la risposta non è mai una sola, perché la vita di un prato sintetico dipende da diversi fattori. Possiamo dividerli in quattro grandi categorie, che ti spiego qui sotto.
Nel nostro settore si dice che la durata media di un prato sintetico è tra gli 8 e i 12 anni, e questo è dovuto a un motivo preciso: nella miscela del filamento che compone il prato viene inserito un componente anti-UV, cioè una protezione contro i raggi ultravioletti. Questa protezione ha una durata stimata di 12 anni.
Significa che giardini al Nord Italia o comunque ombreggiati, dove il sole non batte tutto il giorno, probabilmente dureranno anche di più prima che questa protezione si esaurisca. Quando però si consuma, il filamento inizia a rovinarsi dentro, si decolora, perde elasticità, e infine si sfalda perché non ha più resilienza.
Un altro fattore importante è l’utilizzo che si fa del prato. Un prato decorativo, calpestato raramente, può durare anche oltre i 10 anni.
Ma un giardino frequentato, calpestato ogni giorno da bambini, animali, persone… ovviamente avrà una durata inferiore.
La frizione costante sui filamenti causa un’usura progressiva. Quindi sì, la durata dipende anche da quanto lo vivi quel prato.
Qui entriamo in un punto tecnico ma fondamentale. Non tutti i prati sintetici sono uguali.
Ci sono filamenti:
piatti, che sono i più deboli;
a forma di C, W, S… che sono decisamente più performanti;
oppure multifilo, cioè con all’interno diverse forme di filamento mescolate, che rappresentano oggi le soluzioni più resistenti.
Ma attenzione: non basta guardare la forma del filo, bisogna valutare anche il DTEX, che è la quantità di plastica presente in un singolo filamento.
Per capirlo, immagina due pali di legno: stessa altezza, stesso diametro, ma uno è più leggero perché ha meno materia dentro. Ecco, lo stesso vale per i fili del prato: un prato con poco DTEX è leggero, morbido al tatto, ma si deforma presto.
Un prato con DTEX alto invece è più duro, quasi spinoso, poco gradevole da nuovo, ma resiste nel tempo.
Questo tipo di prato non si trova facilmente in commercio perché, diciamocelo, non si vende bene esteticamente parlando. Però ci sono prodotti ben progettati, dove il DTEX è equilibrato, la forma del filo è studiata, e il risultato è un prato che dura nel tempo, mantenendo anche una buona estetica.
🎯 Il lavoro di progettazione di un prato sintetico è fatto di centinaia di test. Non basta prendere un filo, incollarlo e venderlo. Noi di Posa Green Design lavoriamo esattamente così: valutiamo ogni singolo aspetto, dal filamento alla struttura, per offrire prati che oggi, dopo 10 anni, sono ancora come nuovi.
E poi c’è la manutenzione, spesso trascurata. Un prato sintetico va spazzolato e igienizzato almeno una volta all’anno, meglio se due o tre.
Un prato mai pulito, mai rigenerato, con filamenti sempre schiacciati… dura meno, punto.
E se ci sono animali come cani o gatti?
Beh, il discorso cambia: un prato da 50 mq con un cane andrebbe spazzolato e igienizzato almeno due volte al mese.
L’urina, i giochi, il calpestio continuo… tutto questo aumenta l’usura.
Te lo dico onestamente: molti competitor sparano garanzie da 15 o 20 anni, ma la verità è che quei tempi li raggiungono solo prati poco calpestati, poco esposti al sole, e curati con costanza.
✅ In tutti gli altri casi – prati vissuti, magari con bambini o animali, esposti al sole e curati una volta all’anno – la durata realistica è tra i 7 e i 10 anni, con buona probabilità che dopo 6 anni il filo inizi a piegarsi ma mantenendo ancora un’estetica decorosa.
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